Che cosa chiede al suo pennello quando dipinge ad olio Sefora Gargiulo ? Due cose essenzialmente, due elementi costitutivi della sua produzione: la luce, quella specifica e speciale che le serve per esaltare l'oggetto, e un elemento-chiave, il particolare, che può sfuggire all'occhio disattento di chi non ha dimestichezza con l'arte, ma non sfugge al suo, alla ricerca della bellezza assoluta, al di là dei paragoni possibili. L'universo si concentra nelle piccole cose che ci scorrono accanto quotidianamente; lei stessa dice che non le serve girare il mondo per trovare la Bellezza, le bastano i suoi luoghi, il suo giardino: una foglia, una ragnatela, uno stelo verde. L'ispirazione nasce e si conclude quindi nella Natura, alla maniera dei grandi poeti.
È interessante come persino nelle immagini di immensi paesaggi, ovviamente quelli della Svizzera che lei conosce bene, mentre all'inizio l'occhio è attratto dal paesaggio in sé, poi pian piano venga catturato dalle singole parti e in un ulteriore successivo momento dagli elementi piccolissimi di cui si compone ad esempio la roccia, o la costruzione dell'uomo in una composizione basata sul contrasto fra la luce dirompente, accecante, e il buio. Oppure da un elemento probabile ma relativamente esterno, come un insetto, un petalo di fiore, i raggi del sole che filtrano da un cielo sgombro tra la vegetazione e si fanno co-protagonisti di uno scenario che è già di per sé protagonista.
Vera Agosti, per il catalogo "Oltre"